sabato 24 dicembre 2011

MINNOW TUTOR MOD C1 10 cm, 17 gr ---13 cm , 23-26 gr


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Elaborazione personale di un modello Decathlon
Artificiale che affonda notevolmente quando trainato ed ha un bell’effetto di scodinzolio e un leggero rollio. Ha pesi mobili interni con notevole effetto “Rattle” accentuato dalla particolare forma costruttiva a guancette incollate sulla parte centrale che fanno da cassa armonica. Vediamo come costruire l'esca da 13 cm e alla fine di questa vedremo quella di 10 cm
Da un listello di ajous o samba spessore 1 cm e altezza 3cm ritagliare un pezzo da 13 cm di lunghezza e da un listello di bahia spessore 5 mm con altezza 3 cm ritagliare due pezzi da 13 cm. Ho usato quest’ultimo legno per le guancette, perché a parer mio, ha una migliore risonanza armonica.
Sul pezzo da 1 cm di spessore, che sarà quello centrale dell’artificiale, tramite la sagoma di seguito illustrata, disegnare sia il profilo sia le tre sedi delle sfere. La prima sede circolare dovrà essere fatta con una punta da 8 mm e dovrà contenere una sfera di acciaio da 7,1mm peso 1,5 gr circa l’una mentre la sede vicina conterrà due sfere da 4,7 mm peso 0,50 gr l’una e l’altra sede ancora, quella più grande conterrà tre sfere da 7,1 mm (non due come nella foto). In particolare nelle sedi angolate le sfere dovranno muoversi liberamente, in particolare in quella più grande perché queste sfere spostandosi verso la coda al momento del lancio ne favoriranno la gittata.
Di seguito ci sono due profili con scanalature, il primo consente la costruzione di un’esca con altezza massima di 28 mm e quindi può supportare maggiore piombatura e il secondo profilo consente la costruzione di un’esca con altezza massima di 25 mm che è la misura originale. I profili sono in scala 1:1 per cui è sufficiente stamparli per riportarli sul legno o per fare una mascherina perenne. Oltre ai suddetti profili c’è anche quello delle rastremature che in questo caso è polivalente.

profilo e scanalature pesi mobili di artificiale h2,8 cm

profilo e scanalature pesi mobili di artificiale h2,5 cm

profilo rastremature esca 13 cm

Fase 1
Una volta tagliati i pezzi, disegnare il profilo desiderato con relative scanalature , foro, taglio paletta sul pezzo centrale di spessore 1 cm
Fase 2
Con un seghetto (da traforo) o con una piccola fresa fare le scanalature (la sconsiglio date le ridotte dimensioni del divisorio fra le due scanalature più grandi) e con il trapano fare il foro passante da 8 mm. Levigare delicatamente le rime di taglio. Verificare che il movimento delle sfere nelle loro sedi sia agevole.


Fase 3
Unire i tre pezzi di legno fra loro tenendo in vista il pezzo con il profilo disegnato.
I pezzi possono essere uniti con due chiodini a spillo senza piantarli completamente per poi poterli togliere agevolmente.
Con la sega ritagliare (con calma e attenzione) lungo il profilo esterno rimanendo il più vicino possibile al segno. Ritagliare anche la sede della paletta non oltre il segno fatto.
Fase 4
Levigare leggermente (rifiniremo dopo)per togliere grossolanamente i segni della sega .
Fase 5
Smontare i tre pezzi togliendo i chiodi. Impermeabilizzare i tre pezzi con turapori alla nitro e quando asciutti passare la cartavetrata fine per togliere il pelo.
Fase 6
Questa è una fase delicata.
Incollare con colla bicomponente (è essenziale) una guancetta laterale sul pezzo centrale avendo cura di mettere poca colla, solo quella strettamente necessaria per ricoprire omogeneamente senza soluzione di continuo tutto il profilo ed il separatore fra le scanalature, la colla dovrà quindi essere messa solo sul pezzo centrale. Verificare al momento del serraggio che non ci siano strabordi di colla all’interno delle scanalature e del foro, eventualmente asportarle, potrebbero impedire il corretto movimento delle sfere. Serrare fortemente per almeno 3-4 ore.
Fase 7
Altra fase che richiede attenzione, ma non è difficile. Dato che non è possibile (credo) mettere l’armatura intera questo è il momento di mettere l’anello ventrale. Fare un foro a circa 6 cm dal muso, di diametro 7 mm profondo non più di 5 mm e all’interno di questo fare altri due fori da 1,5 mm come da disegno. Fare anche un foro dal ventre a circa 1 cm dal foro che fuoriesce nella scanalatura inclinato verso la coda; anche gli altri due fori devono entrare nella scanalatura.

Nei due fori a V dovremo infilare il filo di acciaio per fare sul posto l’anello. I disegni successivi credo siano esaustivi.


Una volta serrato bene l’anello con la parte avvolta dentro il foro da 7 verificare che le sfere si muovano agevolmente nelle loro sedi eventualmente schiacciare ancora contro il legno le parti di filo già piegate. Riempire accuratamente il foro con colla epossidica.
Dopo aver fatto il primo prototipo mi è venuto un dubbio:- “ Considerando l’esigua quantità di legno su cui fa forza l’anello centrale, questo avrebbe resistito ad un ipotetico pesce di qualche chilo? (magari!!)”. Decido quindi di fare le prove di sforzo con un nuovo prototipo uguale al primo e noto che il gancio interno dalla parte della coda (fatto con l’acciaio da 1 mm) tendeva a sollevarsi un poco sotto un peso statico di 6 KG. Questo non avrebbe influito sulla resistenza dell’artificiale ma avrebbe sicuramento impedito il regolare movimento delle sfere da 7 mm per cui decido di raddoppiare il sistema di fermo verso la coda.
Pratico un ulteriore foro a circa 1 cm da quello già presente, pratico una piccola scanalatura fra i due piccoli fori ventrali per nasconderci il filo e lo inserisco bloccandolo all’interno del canale come fatto precedentemente.


Questo sistema sembra laborioso e difficile da fare ma con un paio di piccole pinze si procede facilmente, occorre solo attenzione a non fare leva sul legno durante i serraggi e se rimangono dei segni poco male, tanto dobbiamo comunque stuccare.
Faccio ancora la prova di resistenza e applico al legno nudo un peso statico da 9 Kg e come pensavo ho raggiunto il risultato che volevo. Niente si è mosso ed il legno non si è rotto anche se lo spessore più fine è di 3 mm. Inoltre la prova è stata fatta senza guancette per cui con queste debitamente incollate la resistenza del legno dovrebbe aumentare in quanto queste fanno corpo unico con il resto. È vero che un grosso pesce non è passivo una volta allamato ma è anche vero che l’artificiale non è bloccato in una morsa per cui tutte le sollecitazioni sarebbero dirette, ma l’artificiale è collegato ad una lenza, una canna, un mulinello con frizione, quindi una parte notevole delle stesse sollecitazioni vengono assorbite dagli strumenti di pesca.
Le foto successive sono della prova di carico e di come si è comportato il filo dentro il legno.

Filo prima della prova di carico


particolare del legno sotto carico


particolare del filo dopo prova di carico


Per aumentare l’effetto rattle (optional non necessario, fa molto rumore anche senza) inserire in coda un tubetto lungo 0,9 mm in cui inseriremo tre sfere di acciaio da 2,3 mm e fermare il tubetto con pochissima colla a caldo posta fra la fine del canale e il tubetto stesso. Il tubetto è un pezzetto di penna Bic.
Fase 8
Incollare la seconda guancetta come fatto per l’altra non senza aver prima inserito le sfere, quindi serrare per altre 7-8 ore. Attenzione in questa fase a non capovolgere o piegare di lato il pezzo per evitare che la colla vada sulle sfere: TENERE SEMPRE IL PEZZO APPOGGIATO SULLA FACCIA INCOLLATA PRECEDENTEMENTE FINO A ESSICAZIONE COMPLETA (almeno 5 ore)
Fase 9
Segnare con precisione l’asse mediano dorsale e ventrale del pezzo centrale e sul dorso segnare, facendo ben corrispondere i due assi, il profilo delle rastremature, gli assi saranno il punto di riferimento visivo per le stondature. Fare le rastremature con il platorello seguendo le linee segnate poi fare le stondature delle guancette: - sul dorso deve venire un profilo ad “U” rovesciato mentre sul ventre il profilo ad U dovrà essere meno accentuato con le guancette che sfumano sul pezzo centrale o poco più. Le due guancette devono essere visivamente uguali ed equidistanti dalla linea dell’asse.
Lo spessore dell’artificiale nel centro deve essere 18 mm.
Fare la sede per gli occhi.
Allargare a 2 mm la sede per la paletta.
Impermeabilizzare nuovamente il legno con turapori alla nitro poi cartare quando asciutto.
Se dovessimo controllare l’assetto vedremmo che il pezzo tenderebbe a stare leggermente da una parte, ma questo è dovuto al fatto che le sfere si dispongono in maniera irregolare e lateralizzate dato che hanno uno spazio di 10mm contro i 7 del loro spessore., quindi sarà sufficiente applicare le ancorette e tutto andrà a posto.
Fase 9
Fare i fori da 3 mm per gli anelli a vite del muso e della coda. Attenzione a non sfondare nelle cavità, potrebbe entrare la colla con conseguenti problemi per il rattle.
Incollare gli anelli a vite (lunghi circa 3 cm) con colla epossidica bicomponente.
Stuccare con stucco da carrozzieri alla nitro o con stucco da marmisti dove necessario (i fori dei chiodi e dell’anello ventrale, ecc) poi spianare.


Fase 10
Fare una paletta bombata con Lexan 2 mm: - larga 16 mm lunga 27 mm con bombatura da 8 mm (fatta con un dado cieco da 6 mm) e adattare la larghezza in relazione al muso(circa 13mm).
La paletta entrerà nel legno per 9 mm e sarà incollata con colla epossidica.
Nel caso avessimo fatto il modello con altezza 27 mm la paletta è uguale ma con una piegatura (fuori dal legno) da 60 a 80° altrimenti l’artificiale non ha scodinzolio con la sola trazione e con questa paletta chiaramente l’artificiale affonda pochissimo.
Fare le rifiniture secondo il proprio estro o necessità.
Proteggere il tutto con resina epossidica.


L’esca da 13 cm si potrebbe costruire più facilmente, ma con meno effetto rattle, come è costruita quella da 10,5 con un solo canale per pesi mobili mantenendo però la sfera anteriore e il rattle con il tubicino in coda. Il sistema di fissaggio degli anelli dovrà rimanere in quello standard con anelli avvitati e non con il classico telaio intero essendoci poco spazio fra la sfera anteriore e il canale dei pesi.
La costruzione dell’esca da 10,5 cm non differisce molto da quella appena illustrata.
Le differenze consistono essenzialmente nelle misure, nella presenza di un solo canale per i pesi mobili. I pesi mobili e quello fisso sono, in questo caso, costituiti da pallini di piombo di
2 gr che hanno un diametro di 7 mm di cui tre saranno disposti nel canale e uno nel foro del muso. La paletta è la stessa del modello superiore. In questo caso è opportuno mettere il telaio intero come da disegno e inserire un po’ di piombo (circa1gr) fra la paletta e il telaio per favorire il ritorno delle palline di piombo in testa dopo il lancio.
Di seguito le maschere del modello in scala1:1

Tutor minnow tipo Yozuri 13 – 15 cm




Assetto galleggiante ma affonda molto in trazione. Ha un ottimo scodinzolio piuttosto nervoso e il rollio è quasi assente.

Occorre un listello di legno di samba o simile, di cm 2x 3. Di seguito ci sono i profili e le piante da stampare e applicare sul legno per la lavorazione e sono in scala 1:1.

Minnow 15 cm

Nella seguente pianta è indicata anche la sede di un eventuale rattle. La pianta è leggermente più lunga di 15 cm considerando la superfice curva su cui andrà applicata.

Minnow 13 cm

Nella seguente pianta è indicata anche la sede di un eventuale rattle. La pianta è leggermente più lunga di 13 cm considerando la superfice curva su cui andrà applicata.

I passaggi costruttivi del 15 e del 13 cm sono uguali fra loro fatta eccezione per il peso dei piombi e per un altro piccolo particolare che tratteremo quando sarà il momento.

Passo 1

Incollare con colla a stick la copia del profilo che vogliamo fare

tagliare lungo il bordo e tagliare anche la sede della paletta come da disegno.

segnare con accuratezza l’asse longitudinale sul dorso e sul ventre. Sul ventre segnare anche il punto del piombo e dell’anello ventrale.


Forare la sede per il piombo. Per il 15 cm occorre una pallina da 8 gr per cui fare un foro di diametro 12 mm profondo 13 -14 mm. Per il 13 cm occorre una pallina da 5 gr per cui fare un foro di diametro 11 mm profondo 12-13 mm.

Sul dorso incollare la pianta facendo coincidere PERFETTAMENTE l’asse segnato sul legno con quello sulla carta. Per essere sicuri della coincidenza degli assi, considerando che il foglio coprirebbe completamente il legno togliere due pezzettini a coda di rondine dal foglio sul muso e sulla coda in modo da avere una esatta visione delle linee (vedi foto).

Tagliare lungo il bordo del profilo. La differenza con il pezzo da 13 cm è qui. Considerando che il disegno della pianta del minnow da 13 cm è una riduzione proporzionale di quella del 15 cm e quindi la coda sarebbe troppo stretta per inserire l’anello a vite autocostruito (di acciaio da 1 mm) dobbiamo stare distanti dal segno di coda circa 1 mm in più per lato (solo in coda).

Spianare le quattro facce del pezzo

Stondare gli spigoli e rifinirli con cartavetrata fine fino ad ottenere una forma ellissoide.

Fare i fori per gli anelli del muso e della coda con una punta da 3,5 mm profondi poco più di 3 cm mentre per l’anello ventrale….

Facciamo il foro da 4 mm per inserire l’anello porta-ancoretta ventrale e sarà dove segnato con la X a circa 1/2 cm dal foro . Ora con una punta da 1,5-2 mm di diametro faremo due fori all’interno del foro appena fatto ma inclinati lateralmente in modo che questi fori escano sul dorso del legno.

Con il dremmel e un disco tagliente facciamo due piccole scanalature nei punti di uscita sul dorso dei fori. In questa scanalatura faremo altri due fori non molto profondi (max 1 cm) da 1,5-2 vicino a quelli già fatti.

Per inserire il filo vi sono due maniere o s’infila l’anello già fatto con due soli avvolgimenti ( se ci si riesce) o si infila il filo dal foro superiore, si esce dal foro grande e si rientra dall’altro foro più piccolo,

poi si tirano i due fili frapponendo nel loop che si è creato un tondino metallico da 5mm e si forma l’anello.

Subito dopo si scorcia l’eccedenza di filo superiormente lasciando fuori dal profilo del legno almeno 5-6 mm più la distanza fra i due fori.

L’eccedenza che abbiamo lasciato la ripieghiamo e la inseriamo nei fori adiacenti nelle fessure in modo che sparisca completamente in essi e nelle fessure ,

giriamo un paio di volte il tondino metallico creando l’anello e in questo modo serreremo ulteriormente il filo d’acciaio nel legno,

successivamente blocchiamo il tutto con colla bicomponente occludendo quasi completamente le fessure ed il foro inferiore.

Inseriamo gli altri due anelli e blocchiamoli anche questi con colla bicomponente e quando il tutto è asciutto, occorreranno almeno 3 ore.

Facciamo i fori per gli occhi poi passiamo per immersione il pezzo nel turapori alla nitro dando una leggera passata di cartavetrata fine quando il turapori sarà a sua volta asciugato.

Dobbiamo ora fare la prova di assetto in acqua.

Nel pezzo da 15 cm metteremo una pallina da 8 gr nel foro e in coda un pezzo di filo di piombo da 1,5 mm lungo 4 cm.

Nel pezzo da 13 cm metteremo una pallina da 5 gr nel foro e in coda un pezzo di filo di piombo da 1,5 mm lungo 6 cm che ripiegheremo a metà.

Blocchiamo provvisoriamente i piombi con un pezzetto di nastro adesivo e controlliamo come l‘artificiale galleggia. Deve stare leggermente con il muso immerso fino a circa 1/3 della lunghezza del legno e deve essere diritto in acqua. Qualora l’artificiale sbandasse da una parte dobbiamo equilibrarlo facendo uno o più piccoli fori nella parte che galleggia fuori dall’acqua dove introdurremo uno o più pallini di piombo fino a che non raggiungeremo l’equilibrio verticale.

Applichiamo la paletta in modo provvisorio.

Per il pezzo da 15 cm la paletta è bombata ed è lunga 3 cm(quasi 1 sparisce nell’intaglio del legno) x 1,8 di larghezza massima e quella minima è uguale alla larghezza del pesce nel punto finale dell’incastro. La bombatura in questo caso è stata fatta con un dado cieco da 10mm.

Per il pezzo da 13 cm la paletta e diritta (non bombata) ed è lunga 2,5cm(quasi 1 cm sparisce nell’intaglio del legno) x 1,6 di larghezza massima e quella minima è uguale alla larghezza del pesce nel punto finale dell’incastro.

Facciamo la prova di movimento in vasca con le ancorette applicate e se il movimento ci aggrada (dovrebbe affondare leggermente ma è difficile valutarlo in vasca perché struscerà sul fondo di questa) e scodinzolare piuttosto stretto, andiamo a fare la prova in acque profonde.

Ottenuto il risultato voluto, facciamo asciugare il pezzo e blocchiamo i piombi con un poco di colla, o più rapidamente, con un poco di bicarbonato e colla cianoacrilica.

Stucchiamo dove necessario con stucco metallico da carrozzieri e appena asciutto eliminiamo l’eccesso di stucco riportando le superfici allo stato ottimale. Facciamo fare nuovamente il bagno nel turapori all’artificiale e quando asciutto, il pezzo è pronto per la colorazione.

Le fasi successive (del tutto personali) sono:

- colorazione base

- eventuale applicazione alluminio autoadesivo o carta olografica con conseguente sfumatura dei colori di fondo precedentemente applicati

- colorazione definitiva

- applicazione occhi

- applicazione di un buono strato di resina epossidica

- incollaggio della paletta

- andare a pesca……

minnow yozuri 15 cm

minnow yozuri 15 cm (il primo) – 13 cm

Minnow tipo Metsuki 13 cm



Occorre un listello di legno Ayous o samba o simile cm 2 altezza x 13 x1,6 largh.

Questi valori cambiano a seconda della lunghezza del pezzo

Tracciare il profilo dell’artificiale sul legno per mezzo della sagoma appropriata e segnare i punti degli anelli per ancorette.


Prima di tagliare la sagoma, qualora si dovesse mettere il sistema “rattle”, fra i due punti degli anelli fare scasso sull’asse longitudinale profondo 13mm per tubo da 6 mm lungo 4,5 cm poi fare solco per inserimento dell’armatura con uno o due agganci inferiori secondo la lunghezza del pezzo. L’angolazione dell’incisione per la paletta è di circa 30°.

Ora è possibile ritagliare con la sega a nastro o ridurre con una lima a circa 1 mm di distanza dal disegno della forma. Con carta vetrata smussare tutti gli spigoli e dare angolazione ai laterali che dovranno essere prima così
poi

successivamente rastremare anche la coda ed il muso come da profilo in pianta


Fare le sedi per gli occhi.

Fare armatura con filo acciaio inox 0,8 mm secondo le dimensioni dell’artificiale coi relativi anelli anteriore e posteriore più gli anelli ventrali che dovranno sporgere circa 5mm.

Il tubo per il rattler che utilizzo è un semplice tubo di plastica e nello specifico quello che viene usato per i palloncini gonfiati dei bambini che si trova in qualsiasi negozio di giocattoli, basta che sia rigido. Non consiglio tubi metallici perché appesantirebbero l’artificiale e lo sbilancerebbe in modo difficilmente recuperabile. Nel tubo inserire due sfere di acciaio da 0,25 gr (3,75 mm) e chiudere le due aperture con un piccolo tappo. Inserire il tubo nella sua sede e poi inserire l’armatura. Verificare che l’anello anteriore sia ben verticale (mentre il posteriore può essere anche orizzontale) e che gli anelli centrali siano ben in asse. A questo punto bloccare leggermente il tubo e l’armatura con un poco di bicarbonato e colla ciano acrilica per consentirci di fare il bilanciamento. Bilanciamento che faremo mettendo l’artificiale in un contenitore di acqua e ne vedremo l’assetto applicando prima le ancorette e la paletta (dovrebbe andare bene una paletta PB 2). Se galleggiasse troppo mettere un poco di filo di piombo fra i due anelli ventrali o comunque centralmente o leggermente spostato in avanti fino a che il dorso rimane fuori dall’acqua per circa 1/2 cm o poco più e se dovesse essere sbandato da un lato fare dei piccoli fori in basso e laterali sul lato che tende a galleggiare di più dove inseriremo dei pallini di piombo fino a trovare il perfetto assetto verticale e li bloccheremo con un poco di colla. Dobbiamo tener presente che in ultimo l’artificiale dovrà sostenere anche il peso di una - due ancorette e della paletta e della resina protettiva. Una volta trovato l’assetto giusto blocchiamo l’anello di coda e quello di testa col solito sistema del bicarbonato e ciano acrilato. Adesso dobbiamo provare in vasca applicando l’ancorette/a e la paletta in via provvisoria (con della colla a caldo che poi leveremo con facilità) per avere una indicazione di massima sul movimento dell’artificiale ma per conferma definitiva lo dobbiamo provare al mare prima di procedere nella costruzione e se ci soddisfa non rimane che chiudere il taglio ventrale e lo faremo inserendoci materiale leggero, quindi legno, tagliato opportunamente a striscioline e bloccato con colla. Stuccare il tutto con colla bi-componente da marmisti e quando asciutto passare carta vetrata da 150 fino a 220 fino a far diventare tutto estremamente liscio e senza imperfezioni altrimenti dovremo stuccare nuovamente..

Verniciare come preferiamo con vernici acriliche e lasciamo asciugare bene almeno 24 h anche se sulla confezione della vernice c’è scritto “asciuga rapidamente”.

Applicare gli occhi.

Proteggere l’artificiale con resina epossidica e far asciugare bene.

Applicare la paletta con colla rapida bicomponente (almeno 3 h di essicazione)

L’artificiale è pronto.

Il profilo dell’artificiale e il profilo delle rastremature sono in scala, basta copiarli sul legno.

Minnow tipo Decathlon

Caratteristiche : leggermente affondante in trazione.

Lunghezza 118 mm
H massima ventre 20 mm
Spessore massimo 15mm
Larghezza coda 6 x 6 mm





Foro per rattle a 8 mm dall’asse disegnato fra anello del muso e quello di coda.
Rattle con tubetto alluminio diam. 4 mm lungo 4,5 cm con inserito 2-3 pallini di piombo.
Piombi di bilancimento ventrali diametro 5 mm a 30 e 60 mm e piombo da 4 mm a 77 dal muso.
Anello ventrale a 23 mm. (X)




Paletta a 1 cm dal muso con 52° di angolazione.( La paletta originale è di forma ellittica lunga 2 cm e larga 1,4. )
Ma sull’esca di legno funziona meglio la PD2 (h25, largh.10 minimo e 16max).

Fasi di lavorazione

Su di un pezzo di legno di samba, o simile, di 120 mm x 20 incolliamo il disegno del profilo. Disegniamo il proseguimento dell’asse del foro del rattle ( in rosso) e lo riportiamo anche sulla faccia più piccola anteriore del parallelepipedo e tracciamo anche la linea perpendicolare corrispondente all’asse longitudinale del pezzo e otterremo il punto centrale da forare con una punta da 5 mm lunga da arrivare ad almeno 6-7 cm di profondità. Già che ci siamo tracciamo sulle facce che saranno il dorso e il ventre, l’asse centrale, ci serviranno dopo.
Foriamo il pezzo dalla parte della testa come detto poi con la sega a nastro ritagliamo a circa 1 mm di distanza i bordi del profilo senza dimenticarci di tagliare anche la sede per la paletta riportata sul disegno.
Con la levigatrice spianiamo in piano tutti i tagli appena fatti fino ad arrivare al rigo del disegno.
Sul ventre segniamo il punto del foro dell’anello ventrale che faremo con una punta da 3 mm profondo fino ad arrivare al foro del rattle. Segniamo anche i punti dei fori per i piombi di bilanciamento e facciamo i fori profondi non più di 7 mm.
Sul dorso incolliamo il disegno del profilo della pianta facendo attenzione che sia perfettamente corrispondente con l’asse disegnato sul legno. Gradualmente con la levigatrice riduciamo le facce laterali fino ad arrivare ai segni del disegno, queste facce laterali devono essere in piano e perpendicolari con il dorso e il ventre.
Con cartavetrata o una piccola lima, iniziamo a stondare tutti gli spigoli del pezzo ad eccezione della punta della coda fino ad ottenere un profilo ellissoidale fino all’inizio della coda che sarà, invece, quasi circolare. In particolare la zona che va dall’anello ventrale al secondo foro dei piombi dovrà essere a leggera forma di “V”.
Una volta fatto il lavoro di sgrossatura rifiniamo con il metodo di far scorrere la TELA ABRASIVA sul pezzo serrato in morsa (attenzione a non lasciare segni sul legno con la morsa, mettere protezioni in gomma alle ganasce), in questo modo le facce lavorate saranno equivalenti (se non sono state fatte precedentemente eccessive asportazioni di materiale da una parte o dall’altra).



Quindi prima fare le stondature poi angolare il ventre a “V”. Faremo ora i fori per gli anelli del muso e della coda come fatto per il ventrale.
Dobbiamo adesso fare le sedi per gli occhi.
Passare il pezzo nel turapori alla nitro e far asciugare bene e quando asciutto daremo una leggera passata di cartavetrata del 400 per togliere il pelo e faremo la prova di assetto in acqua inserendo i piombi da 5 e da 4 mm nelle loro sedi; inseriamo provvisoriamente anche gli anelli . Se il pezzo sarà ben diritto in acqua, ok, ma se dovesse essere sbilanciato da una parte faremo dei piccoli fori da 3 mm su questa parte sotto la linea di galleggiamento e vi inseriremo dei piccoli piombi fino a trovare il giusto assetto. Quando avremo trovato il giusto bilanciamento dobbiamo fare le prove in vasca con le ancorette inserite e la paletta. Troviamo la paletta che ci fornirà il movimento che più ci piace e senza sbandamenti laterali (rollio eccessivo o spanciamento). Ottenuto il giusto risultato asciughiamo il tutto e fissiamo definitivamente gli anelli con colla epossidica. Quando asciutta la colla possiamo fare la prova definitiva in mare fissando prima la paletta con colla a caldo che poi toglieremo con facilità per le fasi di lavoro successive. Se tutto procede bene, verificato che l’artificiale ci soddisfi come movimento, possiamo andare avanti nel lavoro.
Togliamo nuovamente la paletta, basta forzarla un poco e viene via con facilità.
Dobbiamo adesso inserire il rattle che abbiamo fatto con un tubetto di alluminio da 4 mm con inseriti 2-3 pallini di piombo o sfere di acciaio da 2 mm in cui possano muoversi liberamente; serriamo le due aperture del tubicino con un paio di pinze e rifiliamo le punte che si sono create con il serraggio per farlo entrare bene nel foro e applichiamo un poco di smalto da unghie su queste parti in modo che non ci possa essere contato poi con colla o stucco che, entrando accidentalmente dentro, impedisca il movimento dei pallini.
Stucchiamo dove necessario con stucco da carrozzieri alla nitro e quando asciutto pareggiamo accuratamente, meglio se a umido. Quando possibile immergiamo nuovamente il pezzo nel turapori e quando asciutto daremo una leggera cartatina con carta 400.
Adesso possiamo verniciare come più ci aggrada e dopo applichiamo definitivamente la giusta paletta con colla epossidica ma togliendo prima i resti della colla a caldo .