lunedì 31 dicembre 2012

Snodo "Molla" Tutorial


Negli ultimi due mesi mi sono rimesso a fare anche nuovi swim bait e come al solito è tornato il solito problema: troppo rollio anche facendo gli occhielli piccoli e difficoltà di pulizia degli stessi dopo la resinatura malgrado li avessi protetti con nastro da carrozziere che comunque aveva lasciato tracimare la resina.
Per tentare di ovviare all’eccessivo rollio provai a fare gli anelli a due-tre spire, il rollio si era ridotto notevolmente ma rimaneva il fatto di dover eliminare la resina dagli anelli stessi. Mi ricordai che il costruttore (non ricordo il nome e me ne scuso con Lui, non è mancanza di rispetto ma solamente scarsa memoria) che aveva ideato le doppie, triple spire aveva anche fatto uno snodo a spire multiple; altra prova e sempre lo stesso problema di dover pulire” con difficoltà” le spire multiple malgrado le attenzioni nel proteggere lo snodo con il nastro suddetto. Ho provato anche con una goccia di cera sullo snodo ma toglierla dopo era ancora laborioso e rischiavo di sciupare il pezzo, non parliamo poi di usare il calore per toglierla…
Mi posi delle domande:
-       Perché non assemblare i segmenti dell’artificiale all’ultimo?
-       Dato che comunque nello snodo ci sono due parti fisse, come unirle?
-       Come farlo riducendo al minimo il rollio (se voluto)?
-       Come fare il tutto rapidamente e soprattutto come pulire dalla resina eventualmente colata, in modo facile, veloce e sicuro?
Mi risposi:
Fare separatamente tutti i pezzi e poi unirli... ma come?
-       Mettere le “multispire”  sui cardini fissi fatti ad “U”!

Il primo artificiale su cui usai questo sistema fu la Costardella in tre pezzi. In questo caso feci le spire avvicinate fra loro. Il montaggio fu difficoltoso proprio per la vicinanza delle spire.
Altro artificiale snodato e questa volta a spire più larghe fra loro.

Risultato: facilità di pulizia dalla resina delle “U” e estrema facilità di inserimento della “molla” movimento estremamente libero e rollio che può essere completamente assente o accentuato (secondo necessità), è sufficiente fare la molla più o meno larga di diametro interno tenendo così i cardini vicini fra loro o più distanti se si vuole il rollio.
Di seguito vi mostro, passo-passo, il mio sistema di costruzione di questo snodo.

Per questa prova ho usato 18 cm di filo inox Aisi 304 da 1 mm per ogni cardine, decisa la larghezza della “U” in base alle dimensioni dell’artificiale faccio le piegature


Fatte le piegature metto in morsa per circa 5 mm


con l’apposito gancio fatto con un chiodo


con l’apposito gancio fatto con un chiodo


notare che il secondo e il terzo cardine hanno  il filo vicino alla base con 5 mm liberi dall’avvolgimento mentre il primo ha una parte con l’avvolgimento troppo vicina alla base e questo potrebbe dare problemi di mobilità se montato così, quindi deve essere aggiustato o rifatto.

Tagliare le eccedenze



Facciamo la “Molla”
Occorre un filo di rame da 1,2 mm ed il filo di acciaio da 1 mm oltre che un filo di ferro da 1,5 mm lungo 20 cm ricavato da una gruccia per abiti che tutti abbiamo e comunque nei negozi di abbigliamento ne hanno a centinaia che poi gettano nel cassonetto.


Schiacciamo una parte terminale con un martello e facciamoci un foro da 1,5 mm


Inseriamo il filo di acciaio nel foro e sulla coda di questo filo avvolgiamo il filo di rame


Iniziamo ad avvolgere con un avvitatore o a mano, i due fili ben stretti fra loro e, importante, ben stretti sul filo di ferro.


così per una decina di centimetri



Svolgere il filo di rame



Sfilare la molla dal ferro


Avvicinare fra loro i cardini ed iniziare ad avvolgere la molla a questi. La parte iniziale della molla deve essere leggermente più larga del passo che già ha per facilitarne l’inserimento.



Continuare a ruotare la molla fino a battuta



Tagliare la molla leggermente sotto il punto inferiore di battuta.



Avvicinare le punte della molla appena tagliate con la spira più vicina.


Queste foto dimostrative sono state fatte con i cardini non inseriti nell’artificiale per facilitare la visione dell’insieme.
I cardini a vite come logico devono essere incollati con una buona colla bicomponente ai nostri segmenti di artificiale distanziati dalla parete almeno 3 mm e solo dopo la verniciatura dei pezzi e successiva resinatura possono essere assemblati come dimostrato sopra, logicamente previo pulizia delle parti sporgenti se sporcate (in questo caso niente di più facile).
La tenuta di questo sistema ritengo sia buona ma devo fare le prove di carico per conferma.


13 maggio 2012
Ieri sera verso le 23 ho incollato due cardini su due scarti di legno di Ayous per fare le prove di carico statico.


Come si vede, i cardini sono stati messi nei fori a 3 mm di distanza dal legno (fori non in asse perché fatti a mano libera per la fretta) e incollati con colla Bostik “Salda rapido”, quella con due siringhe. Proprio perché i due pezzi sono separati fra loro, come già detto, risultano facili da incollare senza che i cardini stessi si sporchino con l’eventuale colatura di colla e quindi evitiamo il successivo noioso passaggio della pulizia del metallo.





Stamani dopo solo 12 ore di tiraggio della colla, preso dalla fretta di provare la resistenza del lavoro, ho deciso di non aspettare oltre dicendomi che se la colla avesse tenuto dopo sole poche ore dall’applicazione, potevo stare tranquillo sulla capacità di tenuta dell’artificiale, fatta salva la capacità di tenuta delle parti metalliche, uno sguardo al cielo e…speriamo bene.


Inserisco la molla




inizio a caricare il pezzo con “soli” 9 kg













La molla, i cardini, la colla sembrano non accorgersi del peso caricato come si vede in questo particolare



Voglio esagerare con un carico maggiore ma rimangono solo altre 4 bottiglie di acqua per un totale di 15 kg



15 kg gli hanno fatto un baffo


Ritengo che questo metodo di giunzione sia valido, specialmente per il fatto che è pulito e non richiede interventi successivi e consente di verniciare e resinare anche le parti interne dell'artificiale senza problemi, logicamente deve esserci spazio sufficiente e quindi è utilizzabile solo su artificiali che richiedono due punti di snodo.