Questo è il link del filmato illustrativo
venerdì 30 agosto 2013
domenica 12 maggio 2013
Minicrank "BIRBA"
Avete presenti quelle palline di legno profumate che piacciono tanto alle nostre donne che le hanno messe in tutte le stanze della casa?
Vedendole mi è frullata per la testa l’idea di farle diventare degli artificiali e in particolare dei crank affondanti per acque interne per la pesca in piccoli torrenti in assenza di corrente. Li ho fatti appunto per questo piccoli da 4-5-6 cm e pesano 10-14-16 g senza ancoretta. Hanno un nuoto scodinzolante proporzionato alle piccole dimensioni e il rollio è appena accennato. Mi hanno impegnato discretamente per trovare la maniera di farli bene e tutti uguali e per questo ho dovuto fare delle mascherine apposite per fare la sede delle pala, e il punto degli occhi ma mi sono divertito e li ho battezzati “Birba” per il loro aspetto.
Questo è il risultato.
domenica 17 marzo 2013
Manovella gira-filo a modo mio
Dopo aver visto il mio sistema “Pettine” per fare gli anellini a vite Cobra style per artificiali da pesca, un amico tramite mail, mi ha chiesto come avevo fatto la mia manovella girafilo.
Non avevo indicato come è fatta perché ritenevo che la sua costruzione fosse una cosa evidente e con questo post risolvo il fatto.
Le particolarità della mia manovella sono due (niente di nuovo sotto il sole):
1) consente di fare una forte trazione per tendere il filo senza ridurre la sua capacità di girare e senza fare attrito nella mano che lo serra grazie alla rondella ben salda sul fondo e al tubo con il foro di diametro leggermente maggiore (1-2 mm) del diametro del tondino metallico (alluminio, ottone, ferro, acciaio)
2) testine intercambiabili con ganci di diametri diversi per ottenere anellini più o meno grandi quale che sia il diametro del filo inox che usiamo (provato con fili di diametro da 0,6 a 1,5 mm)
salute e saluti a tutti.
giovedì 28 febbraio 2013
"PETTINE" nuovo metodo per anelli a vite
Prendendo spunto dall'idea del filo continuo datami da un amico (Cobra) ho elaborato questo sistema e sono riuscito a fare moltissimi anellini in pochi minuti, fin qui niente di strano vista la manualità di alcuni, ma la novità è che con questo nuovo metodo ho saltato il passaggio di pre-taglio del filo e dell’avvolgimento degli anellini da inserire sull’asse avvolgitore con notevole risparmio di tempo come dovevo fare col mio modello postato precedentemente, perché ho usato il filo direttamente con la matassa completa.
La piccola innovazione che ho chiamato “PETTINE” si può usare semplicemente inserendola in una morsa e lavorare in laboratorio con un trapano a mano o avvitatore (modello tecnico) oppure applicato su di un supporto con manovella per lavorare al caldo sul tavolo di casa (modello hobby ).
L’elemento base è una semplice piattina di metallo con quattro piccoli tagli verticali distanziati di circa 5 mm fra loro con uno spazio di 20mm centralmente. In queste fessure passerà il filo inox che vi si autobloccherà. Lo stesso elemento, ma fatto su un angolare, può essere applicato su un supporto e frontalmente su un altro supporto c’è un gancio collegato a una manovella che ci consentirà di girare il filo e formare l’anello. Inoltre, per chi non volesse o non avesse la possibilità di costruirlo come illustrato, ho fatto un attrezzino a costo zero, difficoltà costruttiva zero, attrezzi necessari:1 martello (modello economico).
I disegni e le foto credo siano esaustive.
Le misure dei disegni sono indicative anche se abbastanza precise. Particolare attenzione a far si che la metà della parte verticale del chiodo (il centro della testa del bullone) sia alla stessa altezza della metà inferiore dei tagli della piastrina e esattamente equidistante dai tagli più vicini cioè esattamente al centro dello spazio più largo. Attenzione anche che la distanza fra la piastrina e il gancio sia all’incirca 6 cm, altrimenti se fosse minore l’anello verrebbe più corto di 3 cm e se fosse maggiore dei 6 cm avremmo degli anelli troppo lunghi con spreco di materiale. L’applicazione della molla consentirà al filo di avvolgersi e in questo movimento consentirà al gancio di avvicinarsi alla piastra mantenendo in tensione il filo stesso. La molla ci consentirà anche di diminuire eventualmente la distanza fra il gancio e la piastra e questo ci farà fare degli anelli più corti, basta prenderci la mano.
Per lavorare in morsa la piattina dovrà essere uguale a quella disegnata anche nei tagli, le dimensioni della piattina saranno: lunghezza a piacere e 40 mm di altezza per consentire l’inserimento nella morsa. L’inserimento del filo e successivo avvolgimento è in tutto uguale a quanto detto precedentemente e come illustrato nelle foto successive.
Modello economico
Questo è il filmato illustrativo
Questo è il filmato delle modifiche
Etichette:
anelli a vite,
comb for lures screw eyes,
screw eyes
martedì 8 gennaio 2013
miscelatore resina epossidica
Qualcuno ha detto che per miscelare la resina epossidica è sufficiente mescolarla piano pianino perché non vi siano inglobate piccole bolle di aria. In linea di massima è vero ma non è sempre così.
Malgrado le nostre attenzioni possono esserci delle micro bolle di aria che potrebbero guastare il nostro lavoro, specialmente se dobbiamo fare gli occhi 3D, immaginate un occhio con delle bolle di aria all'interno...
Rifacendomi ai rod builder americani ho costruito questo miscelatore con materiale di recupero e comunque non costerebbe più di 10€ se dovessimo acquistare il materiale.
In particolare ho utilizzato un motorino da micro-onde( fissato al telaio con viti o bulloncini) e del compensato, più colla e piccoli chiodi. Il cavo è quello di un vecchio phon in disuso. Il bicchiere è un tappo di un tubo di scarico (diametro 50mm) ma potrebbe anche essere fatto con una scatoletta metallica o simile.
I disegni e le successive foto non hanno bisogno di spiegazioni.
Malgrado le nostre attenzioni possono esserci delle micro bolle di aria che potrebbero guastare il nostro lavoro, specialmente se dobbiamo fare gli occhi 3D, immaginate un occhio con delle bolle di aria all'interno...
Rifacendomi ai rod builder americani ho costruito questo miscelatore con materiale di recupero e comunque non costerebbe più di 10€ se dovessimo acquistare il materiale.
In particolare ho utilizzato un motorino da micro-onde( fissato al telaio con viti o bulloncini) e del compensato, più colla e piccoli chiodi. Il cavo è quello di un vecchio phon in disuso. Il bicchiere è un tappo di un tubo di scarico (diametro 50mm) ma potrebbe anche essere fatto con una scatoletta metallica o simile.
E' sufficiente mettere la resina da miscelare con il catalizzatore in un piccolo bicchiere monouso (bicchiere da caffè) e porre quest'ultimo nel bicchiere che ruota, far girare il motore per 5-10 minuti e la resina è pronta e senza bolle d'aria.
Occhi 3D tutorial
Gli occhi 3D si trovano facilmente sul web ma non sempre nelle misure o colori che ci necessitano o comunque possiamo non disporne al momento. C'è anche un'altra situazione che favorisce l'autocostruzione degli occhi, avere un avanzo di resina da una resinatura di artificiali e quindi si tratta di materiale (soldi) da buttare via. Con questo facile attrezzo possiamo avere tutti gli occhi 3D di colore e diametro che vogliamo, basta organizzarci ed avere già pronte le basi da resinare.
L'attrezzo in questione non è altro che una tavoletta con dei chiodi infissi in essa, chiodi che hanno la testa piatta con diametro di circa 3,5 mm per occhi fino a 6 mm e chiodi con testa di 6 mm per occhi di diametro superiore. In internet c'è un'altro modello fatto con tondini di legno, questo modello però ha di negativo che risulta problematico, fare occhi di piccolo diametro, infatti la goccia di resina può debordare da sopra l'occhio e incollare il tutto al legno rendendolo inutilizzabile. Altro aspetto è il fatto che i tondini di legno richiedono maggior lavoro per essere inseriti nel legno. Con il sistema dei chiodi anche se la resina deborda, colerà oltre il bordo dell'occhio e questo sarà comunque utilizzabile e facilmente distaccabile dal metallo.
Questo è l'attrezzo in questione:
Per fare la base degli occhi vengono utilizzati e tecniche più disparate, dalla carta monocolore alla plastica, ai fogli o nastri olografici.
Personalmente ho sperimentato vari metodi e materiali ma quelli che mi hanno soddisfatto di più sono i seguenti:
Mi sono chiesto anche come rendere
olografici gli occhi non disponendo di carta olografica da utilizzare come
base. Dopo lungo e faticoso lavoro, mi sono dato la
risposta: usare i glitter.
Come, senza dover ammattire troppo
con manovre o alchimie strane?
Semplice, e qui mia moglie mi è
venuta in aiuto con le sue mani (in senso metaforico) cioè con il suo smalto
per unghie glitterato trasparente. Il risultato visivo che si ottiene a
fine lavoro è ottimo.
Nella foto successiva si vedono 4
delle 5 fasi di lavoro principali sul supporto.
Come procedere :
- con la fustellatrice
fare la base dell’occhio del diametro voluto e la pupilla del
colore desiderato( questi occhi 6 mm). In questo caso ho usato per la base
bianca dell’occhio un ritaglio di una bottiglia di plastica (PVC) di detersivo
e per l‘iride del nastro isolante incollato su un foglio; altri usano plastica
colorata, camera d’aria, paillettes, ecc..
-
mettere
un poco di colla (che sia facilmente distaccabile dopo)sulla testa del chiodo
(per poco intendo non più grande della testa di un cerino). Ho provato vari
tipi di colla ma i migliori risultati li ho ottenuti con il “Mille chiodi della
Pattex” che non incolla il PVC ma ha solo effetto ventosa ed è più che
sufficiente per il nostro lavoro. Data la minima quantità da usare un tubetto
durerà una vita.
-
Adagiare
sulla colla il tondino della base e premere leggermente per attivare l’effetto
ventosa della colla.
-
Mettere
sulla base bianca un poco di smalto trasparente glitterato del colore voluto
(in questo caso rosa trasparente) e spanderlo adeguatamente.
-
Appoggiare
sullo smalto nella posizione desiderata l’iride nera o rossa.
-
Applicare
una goccia di resina epossidica centralmente e, se necessario, spanderla
leggermente fino ai bordi con uno stuzzicadenti. Per applicare la resina (uso
la 10-10 CFS) mi sono trovato bene con l’utilizzo di una piccola siringa
monouso.
ATTENZIONE:
la resina NON DEVE avere bolle d’aria al suo interno che risalterebbero poi
nell’occhio finito. Per ottenere una resina esente da bolle consiglio di
utilizzare l’apposita macchinetta illustrata in altro mio post, in questo caso
il tempo di miscelazione non deve superare i 5 minuti perché la resina deve
essere ben fluida.
altro materiale da usare per fare la base dell'occhio risulta essere OTTIMO e riflettente sono i comuni nastri di plastica dei pacchi regalo
Con il solito metodo delle fustellatrici a colpo (che io applico al trapano a colonna e foro, dalla parte che poi non sarà in vista, più strati di nastro contemporaneamente) ottengo le basi e con la classica fustellatrice a pinza ottengo le iridi usando del cartoncino nero.
Naturalmente risulta essere il top l'utilizzo di materiale olografico.
Ultimamente stò utilizzando le borse olografiche per i regali natalizi, ne ho acquistate alcune di circa 30x40 cm al costo di 1€ ciascuna. pensate quanti occhi posso fare con così tanto materiale e ciascun occhio praticamente a costo zero o quasi.
Etichette:
3D eyes,
attrezzature,
lures equipment,
lures tool,
occhi 3d
martedì 1 gennaio 2013
Tornio casalingo con copiatore
novembre 2011
Girando
nel web si trovano molte cose interessanti e a volte combinandone insieme più
di una o adattandole, modificandole, si ottengono altre cose più complete.
Considerando che gli autori le hanno messe a dominio pubblico senza copyright,
anche le modifiche a queste idee possono essere attuate senza che alcuno possa
risentirsi.
Penso
di essere utile ad altri hobbisti e in particolare agli autocostruttori di artificiali da pesca che amano il legno far
vedere come ho adattato le idee altrui alle mie esigenze. Chiaramente il tornio
serve solamente per artificiali tipo “Needle o alcuni tipi di popper”. Per gli
altri modelli sto studiando un copiatore specifico, ma occorre ancora tempo.
Ma
veniamo al nostro tornio.
L’idea
originale del tornio è di un noto costruttore di artificiali e l’ho
modificata proprio nella vite che si
inserisce nel mandrino del trapano e nella contropunta. Lui usa due viti da
legno di quelle da agglomerato a passo largo che sono di metallo ferroso,
piuttosto deboli e che si possono rompere durante la rotazione specialmente se
si preme troppo con la sgorbia sul legno, inoltre mi sembra di avere capito che
di queste viti una è a perdere, inoltre il suo modello non ha il supporto fisso
per l’uso della sgorbia ma prevede solo l’uso della raspa o cartavetrata. La
mia piccola modifica consiste nell’usare una vite di acciaio autofilettante che
è definitiva oltre che di aver fatto una vera contropunta su cuscinetti e ad un
piano di appoggio per la sgorbia oltreché ad un efficiente ed efficace copiatore.
Occorre
un trapano con relativo supporto di fissaggio e dato che ogni trapano ha il suo
modello questo progetto dovrà essere
adattato al supporto che abbiamo in dotazione. Dobbiamo applicare
saldamente il trapano su di un piano di compensato spesso almeno 2 cm o più,
largo 30, la cui lunghezza dovrà essere sufficiente a contenere il trapano sul
supporto più almeno altri 30-40 cm che ci consentiranno di poter tornire fino a
circa 20 cm di lunghezza (nel mio caso è 70cm). Con estrema attenzione adesso dobbiamo creare
una guida di appoggio della contropunta mettendo un listello di legno/compensato
alto 2 cm e lungo quanto la base. Questo bordo dovrà essere PERFETTAMENTE
parallelo all’asse longitudinale del trapano
Nella foto precedente si vede posteriormente la striscia di
legno di guida della contropunta che deve essere a circa 3-4 cm dall’asse del
trapano, mentre anteriormente si vede l’elementare appoggio delle sgorbie per
il lavoro a mano libera. Da notare la
vite infilata nel mandrino del trapano, vite (senza testa) primo modello poi
cambiata come detto.
La
contropunta è molto semplice. Si tratta di un tondino di ottone da 8 mm cui ho
fatto una punta lunga circa 1 cm montando il tondino nel trapano e facendolo
girare su un platorello con cartavetrata grossa che girava anche lui,
platorello a sua volta montato su un altro trapano. L’azione combinata dei due
attrezzi in movimento genera rapidamente e senza fatica la punta. Due pezzi di
legno montati a “L” tramite due grosse
viti formano la torretta. Nel pezzo verticale il cui spessore deve essere
almeno 3 cm (meglio 4)e di larghezza adeguata
a contenere comodamente i cuscinetti e essere ben aderente alla guida di
appoggio, ho fatto la sede per i
cuscinetti. Questo pezzo di legno, scorrendolo lungo la guida, deve essere avvicinato ad un piccolo chiodo inserito nel
trapano e questo lascerà il segno del centro del foro di alloggiamento dei
cuscinetti.
I
due cuscinetti con il foro da 8 mm hanno un diametro esterno di 22mm ed uno
spessore di 7 (costo 1€ l’uno). Il foro
di alloggiamento l’ho fatto con una mecchia da 22 centrandola nel segno appena fatto. Montare i due cuscinetti distanziati
fra loro, uno sulla faccia anteriore del legno ed uno su quella posteriore, con
il tondino di ottone è intuitivo. Il cuscinetto posteriore dovrà essere bloccato
con pezzetto di piattina di alluminio (va bene anche di legno) in modo che non
fuoriesca dalla sede quando premeremo la contropunta contro il pezzo da
tornire. Il tutto sarà fissato alla base, una volta inserito il pezzo da lavorare,
tramite delle viti.
Questo è un sistema semplice ma per chi volesse, potrebbe
fare la contropunta mobile su guide metalliche scorrevoli tipo quelle dei
cassetti.
Adesso
vediamo come fare il copiatore (anche per
questo ho preso spunto sul web).
Per
prima cosa tracciamo una linea parallela alla striscia guida della contropunta
ma perfettamente perpendicolare all’asse longitudinale del trapano e una linea
perpendicolare a questa all’altezza esatta delle ganasce chiuse del mandrino.
Facciamo anche due pezzetti di legno che serviranno ad appoggio per le maschere
e questi saranno esattamente a filo della linea dell’asse longitudinale (vedi
foto successiva).
Notare
nella foto la nuova vite autofilettante di acciaio da 4 mm lunga 50-60 che
sporge 3-4 cm e la rondella di appoggio del legno da tornire.
Con
un pezzetto di alluminio piegato a “L” (la piegatura è di circa 7-8 mm) facciamo
la morsa di bloccaggio della maschera fermata da due viti. La linea verticale
serve a vedere la corrispondenza del legno inserito sulla vite con la maschera
e quindi fin dove si potrebbe tornire.
Il
supporto per la sgorbia è costituito da un piano di scorrimento sulla base del
tornio e da un sistema morsa per la sgorbia
Come potete vedere sono due pezzi separati assemblati
tramite un incastro e fermati lateralmente da due viti. Nel pezzo superiore è ricavato un intaglio
atto a contenere le sgorbie. L’appoggio delle sgorbie deve essere esattamente
all’altezza della linea che unisce la punta alla contropunta, di fatto dovrà
essere nel centro del legno da tornire. La sgorbia sarà bloccata in posizione tramite
il serraggio di un bulloncino con manopola
Sulla
faccia anteriore, in basso, è inserito in una stretta fessura fatta con un
seghetto, un pezzetto di piattina di alluminio (che di seguito chiamerò
“piattina guida”) che servirà da appoggio che scorrerà sulla maschera
La
punta della sgorbia dovrà essere esattamente sporgente quanto la piattina guida
e per fare accuratamente questo posizionamento è utile utilizzare una piattina
di alluminio fissata lateralmente alla torretta (vedi foto 3-4) dove ci
appoggeremo con la piattina guida e la punta della sgorbia per ottenere il
giusto posizionamento. Qualora la punta fosse più sporgente della piattina
guida il pezzo che otterremmo sarà più piccolo dello sviluppo della maschera
mentre se fosse meno sporgente il pezzo che otterremmo sarà più grande, quindi
fare attenzione.
Questo
è il vecchio supporto del trapano altrettanto vecchio (30 anni e più) ma sempre
funzionale
Vista frontale del tornio con accessori
Vista
da sopra del tornio con accessori.
A
sinistra il supporto mobile della sgorbia per lavorare con la maschera. Notare
la maschera del Trairao inserita e fissata in posizione .
A
destra il supporto di appoggio della sgorbia per lavorare a mano libera, in
questo caso non è fissato centralmente ma solo appoggiato da una parte per la
foto.
Quanto
sopra illustrato, deve servire da spunto per l’adattamento al vostro tipo di
supporto per trapano magari alzando o abbassando il piano di lavoro , le
variabili sono molte…. (scusate se mi ripeto).
Rimane
da dire come monto il legno da tornire sul trapano. Particolare e assoluta
precisione occorre nel trovare il centro esatto del tondino di legno e tramite
l’apposito strumento sarà facile.
Nel
centro faremo un foro di 3 mm di diametro
perfettamente perpendicolare e profondo più
della sporgenza della vite dal mandrino, dall’altra parte faremo un foro da 3
mm profondo circa 1-2 cm in cui alloggerà la contropunta.
In uno dei fori ci avvito con l’avvitatore una
vite uguale a quella montata sul mandrino per fare la filettatura interna e poi
la tolgo. Dall’altra parte farò una semplice svasatura per alloggiarci la
contropunta. Il legno l’avviterò strettamente sulla vite del tornio (la parte
già filettata) fino a battuta della rondella e appoggerò la contropunta nella
sua sede svasata dall’altra parte premendo fortemente, rimanendo ben aderente alla guida di legno, e blocco il
tutto con le viti sul retro del supporto .
Per
tornire conviene lasciare circa due cm di legno integro in cima e in fondo al
pezzo durante la tornitura che serviranno a mantenerlo saldamente sul tornio.
Se dovessimo fare un pezzo lungo 10 cm occorrerà che il pezzo di legno da
tornire sia lungo almeno 14-15.
Come fare le maschere
Una
volta deciso che artificiale fare disegniamone il profilo su di un foglio poi
sulla linea dell’asse longitudinale tracciamo a destra e a sinistra del profilo
una linea lunga 2 cm e una lunga 1 cm distante dall’asse 3 mm e da questa una linea angolata (vedi disegno)
.
Questo
è il profilo che desideriamo ottenere
a mezzo profilo aggiungiamo quanto necessario (in rosso)
riportiamo
il disegno ottenuto su di un pezzo di compensato o legno da 8 mm di
spessore e ritagliamo lungo il disegno.
Con cartavetrata medio-fine (180) lisciamo il taglio perché ogni imperfezione o
scalino verrà fedelmente riportato sul
pezzo al momento della tornitura.
Fissiamo
saldamente la maschera nella apposita morsa del tornio (ricordate il pezzetto
di alluminio piegato a “L”?) avendo cura che la parte iniziale della maschera
corrisponda alla linea verticale di riscontro. Avviciniamo la contropunta (ben
pressata) e serriamo le viti. Personalmente mi trovo bene a lavorare con una
sgorbia a punta (e forse sbaglio ma non sono un tornitore) anche se ce ne sono
di molti tipi. Questa sgorbia dal costo di pochi € deve essere perfettamente
affilata per non strappare il legno. Utile anche un variatore di velocità per
il trapano e per questo uso impropriamente un variatore di luminosità
che mi riduce i giri ma anche la potenza e il rumore..
Ricordo che la lavorazione del legno al
tornio deve essere fatta con accortezza dato che si usa un tagliente e un
motore che fa girare un pezzo di legno che può facilmente schizzare via se mal
serrato e procurare delle ferite anche gravi alla persona. Usare le opportune
protezioni e un’attenta cautela.
Avviamo
il trapano e avviciniamo lentamente la
sgorbia al legno fino a che lo tocca. Quando siamo a contatto del legno
scorriamo il supporto (sempre perpendicolare al pezzo e ben appoggiato sulla
base) a destra o a sinistra senza premere ed in alcune passate arriviamo ad
essere in contatto con la maschera ed il nostro artificiale inizierà a prendere
forma. Quando la sgorbia non mangerà più legno, avremo finito, resta solo da
passare un poco di cartavetrata sul pezzo in movimento per lisciarlo.
Stacchiamo il tutto dal tornio, tagliamo le eccedenze del legno e possiamo
continuare nella costruzione del nostro artificiale.
Con
questo sistema possiamo fare facilmente i nostri needle e popper a sezione
circolare, unico grande problema è la grande quantità di polvere e trucioli di
legno che si generano oltre al rumore del trapano acceso di continuo per alcuni
minuti.
Chissà
cosa ne pensa la donna di casa….. mi permetto di darvi un consiglio: munitevi
di un casco anti-infortunistico se non avete un posto sicuro per lavorare!
Etichette:
attrezzature,
lathe self made,
lures equipment,
lures tool,
Tornio casalingo
Iscriviti a:
Post (Atom)