martedì 8 gennaio 2013

miscelatore resina epossidica

Qualcuno ha detto che per miscelare la resina epossidica è sufficiente mescolarla piano pianino perché non vi siano inglobate piccole bolle di aria. In linea di massima è vero ma non è sempre  così.
Malgrado le nostre attenzioni possono esserci delle micro bolle di aria che potrebbero guastare il nostro lavoro, specialmente se dobbiamo fare gli occhi 3D, immaginate un occhio con delle bolle di aria all'interno...
Rifacendomi ai rod builder americani ho costruito questo miscelatore con materiale di recupero  e comunque non costerebbe più di 10€ se dovessimo acquistare il materiale.
In particolare ho utilizzato un motorino da micro-onde( fissato al telaio con viti o bulloncini) e del compensato, più colla e piccoli chiodi. Il cavo è quello di un vecchio phon in disuso. Il bicchiere è un tappo di un tubo di scarico (diametro 50mm) ma potrebbe anche essere fatto con una scatoletta metallica o simile.

I disegni e le successive foto non hanno bisogno di spiegazioni.

















E' sufficiente mettere la resina da miscelare con il catalizzatore in un piccolo bicchiere monouso (bicchiere da caffè) e porre quest'ultimo nel bicchiere che ruota, far girare il motore per 5-10 minuti e la resina è pronta e senza bolle d'aria.

Occhi 3D tutorial

Gli occhi 3D si trovano facilmente sul web ma non sempre nelle misure o colori che ci necessitano o comunque possiamo non disporne al momento. C'è anche un'altra situazione che favorisce l'autocostruzione degli occhi, avere un avanzo di resina da una resinatura di artificiali e quindi si tratta di materiale (soldi) da buttare via. Con questo facile attrezzo possiamo avere tutti gli occhi 3D di colore e diametro che vogliamo, basta organizzarci ed avere già pronte le basi da resinare.
L'attrezzo in questione non è altro che una tavoletta con dei chiodi infissi in essa, chiodi che hanno la testa piatta con diametro di circa 3,5 mm per occhi fino a 6 mm e chiodi con testa di 6 mm per occhi di diametro superiore. In internet c'è un'altro modello fatto con tondini di legno, questo modello però ha di negativo che risulta problematico, fare occhi di piccolo diametro, infatti la goccia di resina può debordare da sopra l'occhio e incollare il tutto al legno rendendolo inutilizzabile. Altro aspetto è il fatto che i tondini di legno richiedono maggior lavoro per essere inseriti nel legno. Con il sistema dei chiodi anche se la resina deborda, colerà oltre il bordo dell'occhio e questo sarà comunque utilizzabile e facilmente distaccabile dal metallo.

Questo è l'attrezzo in questione:



Per fare la base degli occhi vengono utilizzati e tecniche più disparate, dalla carta monocolore alla plastica, ai fogli o nastri olografici.
Personalmente ho sperimentato vari metodi e materiali ma quelli che mi hanno soddisfatto di più sono i seguenti:

Mi sono chiesto anche come rendere olografici gli occhi non disponendo di carta olografica da utilizzare come base. Dopo lungo e faticoso lavoro, mi sono dato la risposta: usare i glitter.

Come, senza dover ammattire troppo con manovre o alchimie strane?

Semplice, e qui mia moglie mi è venuta in aiuto con le sue mani (in senso metaforico) cioè con il suo smalto per unghie glitterato trasparente. Il risultato visivo che si ottiene a fine lavoro è ottimo.



Nella foto successiva si vedono 4 delle 5 fasi di lavoro principali sul supporto.

Come procedere :

-      con la fustellatrice fare  la base dell’occhio del diametro voluto e la pupilla del colore desiderato( questi occhi 6 mm). In questo caso ho usato per la base bianca dell’occhio un ritaglio di una bottiglia di plastica (PVC) di detersivo e per l‘iride del nastro isolante incollato su un foglio; altri usano plastica colorata, camera d’aria, paillettes, ecc..

-       mettere un poco di colla (che sia facilmente distaccabile dopo)sulla testa del chiodo (per poco intendo non più grande della testa di un cerino). Ho provato vari tipi di colla ma i migliori risultati li ho ottenuti con il “Mille chiodi della Pattex” che non incolla il PVC ma ha solo effetto ventosa ed è più che sufficiente per il nostro lavoro. Data la minima quantità da usare un tubetto durerà una vita.

-       Adagiare sulla colla il tondino della base e premere leggermente per attivare l’effetto ventosa della colla.

-       Mettere sulla base bianca un poco di smalto trasparente glitterato del colore voluto (in questo caso rosa trasparente) e spanderlo adeguatamente.

-       Appoggiare sullo smalto nella posizione desiderata l’iride nera o rossa.

-       Applicare una goccia di resina epossidica centralmente e, se necessario, spanderla leggermente fino ai bordi con uno stuzzicadenti. Per applicare la resina (uso la 10-10 CFS) mi sono trovato bene con l’utilizzo di una piccola siringa monouso.

ATTENZIONE: la resina NON DEVE avere bolle d’aria al suo interno che risalterebbero poi nell’occhio finito. Per ottenere una resina esente da bolle consiglio di utilizzare l’apposita macchinetta illustrata in altro mio post, in questo caso il tempo di miscelazione non deve superare i 5 minuti perché la resina deve essere ben fluida.












altro materiale da usare per fare la base dell'occhio risulta essere OTTIMO e riflettente sono i comuni nastri di plastica dei pacchi regalo



Con il solito metodo delle fustellatrici a colpo  (che io applico al trapano a colonna e foro, dalla parte che poi non sarà in vista,  più strati di nastro contemporaneamente) ottengo le basi e con la  classica fustellatrice a pinza ottengo le iridi usando del cartoncino nero.










Naturalmente risulta essere il top l'utilizzo di materiale olografico.

Ultimamente stò utilizzando le borse olografiche per i regali natalizi, ne ho acquistate alcune di circa 30x40 cm al costo di 1€ ciascuna. pensate quanti occhi posso fare con così tanto materiale e  ciascun occhio praticamente a costo zero o quasi.

martedì 1 gennaio 2013

Tornio casalingo con copiatore


novembre 2011
Girando nel web si trovano molte cose interessanti e a volte combinandone insieme più di una o adattandole, modificandole, si ottengono altre cose più complete. Considerando che gli autori le hanno messe a dominio pubblico senza copyright, anche le modifiche a queste idee possono essere attuate senza che alcuno possa risentirsi.
Penso di essere utile ad altri hobbisti e in particolare agli autocostruttori di artificiali da pesca che amano il legno far vedere come ho adattato le idee altrui alle mie esigenze. Chiaramente il tornio serve solamente per artificiali tipo “Needle o alcuni tipi di popper”. Per gli altri modelli sto studiando un copiatore specifico, ma occorre ancora tempo.
Ma veniamo al nostro tornio.
L’idea originale del tornio è di un noto costruttore di artificiali e l’ho modificata proprio  nella vite che si inserisce nel mandrino del trapano e nella contropunta. Lui usa due viti da legno di quelle da agglomerato a passo largo che sono di metallo ferroso, piuttosto deboli e che si possono rompere durante la rotazione specialmente se si preme troppo con la sgorbia sul legno, inoltre mi sembra di avere capito che di queste viti una è a perdere, inoltre il suo modello non ha il supporto fisso per l’uso della sgorbia ma prevede solo l’uso della raspa o cartavetrata. La mia piccola modifica consiste nell’usare una vite di acciaio autofilettante che è definitiva oltre che di aver fatto una vera contropunta su cuscinetti e ad un piano di appoggio per la sgorbia oltreché ad un efficiente ed efficace copiatore.
Occorre un trapano con relativo supporto di fissaggio e dato che ogni trapano ha il suo modello questo progetto dovrà essere adattato al supporto che abbiamo in dotazione. Dobbiamo applicare saldamente il trapano su di un piano di compensato spesso almeno 2 cm o più, largo 30, la cui lunghezza dovrà essere sufficiente a contenere il trapano sul supporto più almeno altri 30-40 cm che ci consentiranno di poter tornire fino a circa 20 cm di lunghezza (nel mio caso è 70cm).  Con estrema attenzione adesso dobbiamo creare una guida di appoggio della contropunta mettendo un listello di legno/compensato alto 2 cm e lungo quanto la base. Questo bordo dovrà essere PERFETTAMENTE parallelo all’asse longitudinale del trapano



Nella foto precedente si vede posteriormente la striscia di legno di guida della contropunta che deve essere a circa 3-4 cm dall’asse del trapano, mentre anteriormente si vede l’elementare appoggio delle sgorbie per il lavoro  a mano libera. Da notare la vite infilata nel mandrino del trapano, vite (senza testa) primo modello poi cambiata come detto.


La contropunta è molto semplice. Si tratta di un tondino di ottone da 8 mm cui ho fatto una punta lunga circa 1 cm montando il tondino nel trapano e facendolo girare su un platorello con cartavetrata grossa che girava anche lui, platorello a sua volta montato su un altro trapano. L’azione combinata dei due attrezzi in movimento genera rapidamente e senza fatica la punta. Due pezzi di legno montati a “L”  tramite due grosse viti formano la torretta. Nel pezzo verticale il cui spessore deve essere almeno 3 cm (meglio 4)e di larghezza adeguata  a contenere comodamente i cuscinetti e essere ben aderente alla guida di appoggio, ho fatto la sede per i cuscinetti. Questo pezzo di legno, scorrendolo lungo la guida, deve essere  avvicinato ad un piccolo chiodo inserito nel trapano e questo lascerà il segno del centro del foro di alloggiamento dei cuscinetti.
I due cuscinetti con il foro da 8 mm hanno un diametro esterno di 22mm ed uno spessore di 7  (costo 1€ l’uno). Il foro di alloggiamento l’ho fatto con una mecchia da 22 centrandola nel  segno appena fatto. Montare i due cuscinetti distanziati fra loro, uno sulla faccia anteriore del legno ed uno su quella posteriore, con il tondino di ottone è intuitivo. Il cuscinetto posteriore dovrà essere bloccato con pezzetto di piattina di alluminio (va bene anche di legno) in modo che non fuoriesca dalla sede quando premeremo la contropunta contro il pezzo da tornire. Il tutto sarà fissato alla base, una volta inserito il pezzo da lavorare, tramite delle viti.




Questo è un sistema semplice ma per chi volesse, potrebbe fare la contropunta mobile su guide metalliche scorrevoli tipo quelle dei cassetti.

Adesso vediamo come fare il copiatore (anche per questo ho preso spunto sul web).

Per prima cosa tracciamo una linea parallela alla striscia guida della contropunta ma perfettamente perpendicolare all’asse longitudinale del trapano e una linea perpendicolare a questa all’altezza esatta delle ganasce chiuse del mandrino. Facciamo anche due pezzetti di legno che serviranno ad appoggio per le maschere e questi saranno esattamente a filo della linea dell’asse longitudinale (vedi foto successiva).





Notare nella foto la nuova vite autofilettante di acciaio da 4 mm lunga 50-60 che sporge 3-4 cm e la rondella di appoggio del legno da tornire.


Con un pezzetto di alluminio piegato a “L” (la piegatura è di circa 7-8 mm) facciamo la morsa di bloccaggio della maschera fermata da due viti. La linea verticale serve a vedere la corrispondenza del legno inserito sulla vite con la maschera e quindi fin dove si potrebbe tornire.

Il supporto per la sgorbia è costituito da un piano di scorrimento sulla base del tornio e da un sistema morsa per la sgorbia


Come potete vedere sono due pezzi separati assemblati tramite un incastro e fermati lateralmente da due viti.  Nel pezzo superiore è ricavato un intaglio atto a contenere le sgorbie. L’appoggio delle sgorbie deve essere esattamente all’altezza della linea che unisce la punta alla contropunta, di fatto dovrà essere nel centro del legno da tornire. La sgorbia sarà bloccata in posizione tramite il serraggio di un bulloncino con manopola


Sulla faccia anteriore, in basso, è inserito in una stretta fessura fatta con un seghetto, un pezzetto di piattina di alluminio (che di seguito chiamerò “piattina guida”) che servirà da appoggio che scorrerà sulla maschera



La punta della sgorbia dovrà essere esattamente sporgente quanto la piattina guida e per fare accuratamente questo posizionamento è utile utilizzare una piattina di alluminio fissata lateralmente alla torretta (vedi foto 3-4) dove ci appoggeremo con la piattina guida e la punta della sgorbia per ottenere il giusto posizionamento. Qualora la punta fosse più sporgente della piattina guida il pezzo che otterremmo sarà più piccolo dello sviluppo della maschera mentre se fosse meno sporgente il pezzo che otterremmo sarà più grande, quindi fare attenzione.




Questo è il vecchio supporto del trapano altrettanto vecchio (30 anni e più) ma sempre funzionale 



Vista frontale del tornio con accessori


Vista da sopra del tornio con accessori.
A sinistra il supporto mobile della sgorbia per lavorare con la maschera. Notare la maschera del Trairao inserita e fissata in posizione .
A destra il supporto di appoggio della sgorbia per lavorare a mano libera, in questo caso non è fissato centralmente ma solo appoggiato da una parte per la foto.






Quanto sopra illustrato, deve servire da spunto per l’adattamento al vostro tipo di supporto per trapano magari alzando o abbassando il piano di lavoro , le variabili sono molte…. (scusate se mi ripeto).

Rimane da dire come monto il legno da tornire sul trapano. Particolare e assoluta precisione occorre nel trovare il centro esatto del tondino di legno e tramite l’apposito strumento sarà facile. 
Nel centro faremo un foro di 3 mm di diametro
perfettamente perpendicolare e profondo più della sporgenza della vite dal mandrino, dall’altra parte faremo un foro da 3 mm profondo circa 1-2 cm in cui alloggerà la contropunta.
 In uno dei fori ci avvito con l’avvitatore una vite uguale a quella montata sul mandrino per fare la filettatura interna e poi la tolgo. Dall’altra parte farò una semplice svasatura per alloggiarci la contropunta. Il legno l’avviterò strettamente sulla vite del tornio (la parte già filettata) fino a battuta della rondella e appoggerò la contropunta nella sua sede svasata dall’altra parte premendo fortemente, rimanendo ben aderente alla guida di legno, e blocco il tutto con le viti sul retro del supporto .
Per tornire conviene lasciare circa due cm di legno integro in cima e in fondo al pezzo durante la tornitura che serviranno a mantenerlo saldamente sul tornio. Se dovessimo fare un pezzo lungo 10 cm occorrerà che il pezzo di legno da tornire  sia lungo almeno 14-15.





Come fare le maschere

Una volta deciso che artificiale fare disegniamone il profilo su di un foglio poi sulla linea dell’asse longitudinale tracciamo a destra e a sinistra del profilo una linea lunga 2 cm e una lunga 1 cm distante dall’asse 3 mm  e da questa una linea angolata (vedi disegno) .

Questo è il profilo che desideriamo ottenere


a mezzo profilo aggiungiamo quanto necessario (in rosso)









riportiamo il disegno ottenuto su di un pezzo di compensato o legno da 8 mm di spessore  e ritagliamo lungo il disegno. Con cartavetrata medio-fine (180) lisciamo il taglio perché ogni imperfezione o scalino verrà  fedelmente riportato sul pezzo al momento della tornitura.
Fissiamo saldamente la maschera nella apposita morsa del tornio (ricordate il pezzetto di alluminio piegato a “L”?) avendo cura che la parte iniziale della maschera corrisponda alla linea verticale di riscontro. Avviciniamo la contropunta (ben pressata) e serriamo le viti. Personalmente mi trovo bene a lavorare con una sgorbia a punta (e forse sbaglio ma non sono un tornitore) anche se ce ne sono di molti tipi. Questa sgorbia dal costo di pochi € deve essere perfettamente affilata per non strappare il legno. Utile anche un variatore di velocità per il trapano e per questo uso impropriamente un variatore di luminosità che mi riduce i giri ma anche la potenza e il rumore..
Ricordo che la lavorazione del legno al tornio deve essere fatta con accortezza dato che si usa un tagliente e un motore che fa girare un pezzo di legno che può facilmente schizzare via se mal serrato e procurare delle ferite anche gravi alla persona. Usare le opportune protezioni e un’attenta cautela.
Avviamo il trapano e avviciniamo lentamente la sgorbia al legno fino a che lo tocca. Quando siamo a contatto del legno scorriamo il supporto (sempre perpendicolare al pezzo e ben appoggiato sulla base) a destra o a sinistra senza premere ed in alcune passate arriviamo ad essere in contatto con la maschera ed il nostro artificiale inizierà a prendere forma. Quando la sgorbia non mangerà più legno, avremo finito, resta solo da passare un poco di cartavetrata sul pezzo in movimento per lisciarlo. Stacchiamo il tutto dal tornio, tagliamo le eccedenze del legno e possiamo continuare nella costruzione del nostro artificiale.






Con questo sistema possiamo fare facilmente i nostri needle e popper a sezione circolare, unico grande problema è la grande quantità di polvere e trucioli di legno che si generano oltre al rumore del trapano acceso di continuo per alcuni minuti.
Chissà cosa ne pensa la donna di casa….. mi permetto di darvi un consiglio: munitevi di un casco anti-infortunistico se non avete un posto sicuro per lavorare!