Le
swim bait, come sappiamo, possono essere fatte con vari tipi di snodi:
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dalla semplice congiunzione dei pezzi con anelli a vite i cui occhielli sono
infilati uno dentro l’altro e secondo il tipo di artificiale possono essere
accoppiamenti singoli o doppi;
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possono essere fatti con accoppiamento a incastro di uno o due anellini a vite
(tenone/i) che s’inseriscono in una o due piccole incavature nel legno
(mortasa/e) e il tutto è fermato tramite un pernio di acciaio che trapassa sia
il legno sia l’anello/i e consente il movimento dei pezzi;
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possono essere fatti con il mio sistema “Molla” già pubblicato.
Tutti
sistemi validi e relativamente facili da fare.
Ho
voluto provare un sistema che mi nascondesse completamente la luce fra i pezzi
delle swim e che mi eliminasse completamente il rollio dei pezzi posteriori
dando così all’artificiale un movimento più naturale, anche se riconosco che, a
volte, un po’ di rollio può fare comodo.
Ho
riscoperto questo metodo datato e devo dire che richiede una buona dose di
manualità e di pazienza costruttiva e non adatto a chi vuole tutto e subito ma i risultati finali sono
extra ed estremamente validi anche e soprattutto, per ottenere dei master per
stampi di artificiali in resina. Di fatto si tratta di fare una cerniera di
solo legno, a parte il pernio.
Il
tutorial si riferisce ad artificiali nati per la traina costiera ma può essere
logicamente adattato per artificiali più piccoli e personalmente li ho fatti
anche di 8 cm di due soli pezzi quindi adatti alla pesca in fiume.
Per
un artificiale Big Lips da 16 cm occorre:
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Listello di legno (ho usato ajous) mm 20 x 40 x
170.
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Un buon cutter.
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Un piccolo seghetto a ferro.
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Un platorello con carta vetrata e carta vetrata
a mano.
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Trapano con punte.
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Un mini trapano (Dremmel).
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Una sega per tagliare il profilo, meglio se a
nastro, in alternativa può andare bene una sega ad archetto.
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Bacchetta da saldatura di acciaio inox da 1,5 mm.
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Filo inox per anelli.
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Resina epossidica rapida e normale.
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Stucco.
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Vari attrezzi comuni.
Questi
sono i disegni con le misure e altre informazioni.
Questa
è la successione dei processi lavorativi.
Dai
disegni ho copiato il profilo (previa stampa della foto con adattamento al
formato A4) e le linee verticali dei tagli successivi su di un pezzo di
plastica trasparente (ho usato una vecchia lastra radiografica) facendo poi con
una punta calda dei piccoli fori su tutte le linee guida e ho riportato sul listello questi
punti.
Tagliato
il profilo, lo spiano e dopo faccio i corti tagli verticali.
Sul
solito pezzetto di plastica trasparente traccio e poi taglio la maschera delle
rastremature.
Traccio
l’asse centrale del listello dalla parte più stretta sopra e sotto e riporto le
linee delle rastremature con la mascherina appena fatta facendo coincidere
perfettamente l’asse di questa con quello sul legno.
Con
il platorello inizio a fare le smussature degli spigoli vivi lasciando integra
la parte della testa.
Continuo
le smussature e le arrotondo sempre lasciando la testa più grande.
Le
smussature del ventre sono meno accentuate che quelle dorsali. Di fatto il
ventre rimane quasi piatto dando alla sezione verticale dell’artificiale un
profilo quasi ovoidale a fondo semi-piatto. Rifinisco bene il tutto.
Questo
passaggio può non essere necessario. Con la maschera di plastica riporto il
disegno del muso e con un cutter intaglio lungo le linee (molta attenzione per non portarsi via un dito, usare le opportune protezioni).
Divido
i tre pezzi con un taglio preciso.
Faccio
dei piccoli tagli con il seghetto (6 o 7) nello spazio disegnato per la mortasa
e con il cutter, asporto questo materiale ricavando una sede come da foto.
Sempre
con il seghetto creo il tenone che sarà alto quanto la mortasa appena fatta,
largo circa 1 cm. Con il cutter faccio
delle incavature sulle pareti laterali della mortasa.
Stondo
verticalmente il tenone e le altre superfici, le spiano e rifinisco con carta
vetrata fine e una piccola lima.
Come
vedete ora i tenoni sono troppo lontani dalla parete della mortasa e non ho
spazio sufficiente per fare i fori come spiego dopo.
Dobbiamo
fare delle piccole incavature semi circolari nella mortasa per alloggiare il
tenone e le faremo con una piccola fresa a palla montata su minitrapano.
Queste
incavature devono permettere al tenone di muoversi all’interno ma attenzione a
non farle troppo profonde, possiamo sempre aggiustarle dopo quando faremo le
prove di movimento. Se necessario le faremo anche sopra e sotto il tenone.
Foriamo
i pezzi assemblati con una punta da 1,5 mm. Questo è un momento critico che
potrebbe compromettere tutto il lavoro se i fori non fossero ben verticali e
corrispondenti, quindi massima precisione. I
fori devono avere intorno ad essi 5 mm di legno in tutti i punti.
Solo
il foro sul tenone deve essere allargato con una punta da 2 mm in modo che il
pernio da 1,5 mm sia perfettamente libero in esso. Fatti i fori, possiamo
valutare il movimento dei pezzi e se il movimento non fosse completamente agile
per il troppo attrito, interveniamo con il cutter o con la carta vetrata o la
fresettina a palla dove i pezzi strusciano fra loro. I pezzi devono cadere
liberamente a destra o a sinistra per semplice gravità quando giriamo sul
fianco l’artificiale. Quando tutto funziona bene, mettiamo alcune gocce di
cianoacrilato (occhio alle dita e non respirare i vapori)in tutti i fori e
intorno ad essi oltre che sulle pareti
verticali del tenone e delle parti superiori e verticali delle mortase, questo
indurirà il legno dandogli maggiore resistenza. Quando il cianoacrilato sarà
ben asciutto ripassare le punte da 1,5 e 2 mm nei relativi fori che con la
colla si sono leggermente ristretti. Attenzione a non allargarli o rifarli
spostati il che è facile data la nuova durezza del legno.
Montiamo
tutti gli anelli a vite e valutiamo quanto piombo è necessario al nostro
pescetto perché assuma la posizione che noi vogliamo e se deve essere
affondante o galleggiante, ricordiamoci di impermeabilizzare il legno prima di
provare l’assetto in acqua.
Nella
foto vediamo la disposizione dei piombi e degli anelli ventrali. Inseriamo
provvisoriamente i piombi e verifichiamo nuovamente l’assetto e il movimento in
acqua con le ancorette attaccate. Se tutto è secondo i nostri desideri, incolliamo
gli anelli e stucchiamo i fori dei piombi e degli anelli a ricciolo.
Per
ultimo verniciare i pezzi separatamente, proteggere con due mani di resina
epossidica e assemblare scorciando i perni in modo che siano affogati nel legno
per ½ mm.
Questo
è il risultato del nostro lungo lavoro ma ne vale la pena.
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