sabato 4 ottobre 2014

Tutorial swim bait traina big lips

Le swim bait, come sappiamo, possono essere fatte con vari tipi di snodi:
- dalla semplice congiunzione dei pezzi con anelli a vite i cui occhielli sono infilati uno dentro l’altro e secondo il tipo di artificiale possono essere accoppiamenti singoli o doppi;
- possono essere fatti con accoppiamento a incastro di uno o due anellini a vite (tenone/i) che s’inseriscono in una o due piccole incavature nel legno (mortasa/e) e il tutto è fermato tramite un pernio di acciaio che trapassa sia il legno sia l’anello/i e consente il movimento dei pezzi;

- possono essere fatti con il mio sistema “Molla” già pubblicato.
Tutti sistemi validi e relativamente facili da fare.

Ho voluto provare un sistema che mi nascondesse completamente la luce fra i pezzi delle swim e che mi eliminasse completamente il rollio dei pezzi posteriori dando così all’artificiale un movimento più naturale, anche se riconosco che, a volte, un po’ di rollio può fare comodo.
Ho riscoperto questo metodo datato e devo dire che richiede una buona dose di manualità e di pazienza costruttiva e non adatto a chi vuole tutto e subito ma i risultati finali sono extra ed estremamente validi anche e soprattutto, per ottenere dei master per stampi di artificiali in resina. Di fatto si tratta di fare una cerniera di solo legno, a parte il pernio.
Il tutorial si riferisce ad artificiali nati per la traina costiera ma può essere logicamente adattato per artificiali più piccoli e personalmente li ho fatti anche di 8 cm di due soli pezzi quindi adatti alla pesca in fiume.

Per un artificiale Big Lips da 16 cm occorre:
-       Listello di legno (ho usato ajous) mm 20 x 40 x 170.
-       Un buon cutter.
-       Un piccolo seghetto a ferro.
-       Un platorello con carta vetrata e carta vetrata a mano.
-       Trapano con punte.
-       Un mini trapano (Dremmel).
-       Una sega per tagliare il profilo, meglio se a nastro, in alternativa può andare bene una sega ad archetto.
-       Bacchetta da saldatura di acciaio inox da 1,5 mm.
-       Filo inox per anelli.
-       Resina epossidica rapida e normale.
-       Stucco.
-       Vari attrezzi comuni.

Questi sono i disegni con le misure e altre informazioni.



Questa è la successione dei processi lavorativi.

Dai disegni ho copiato il profilo (previa stampa della foto con adattamento al formato A4) e le linee verticali dei tagli successivi su di un pezzo di plastica trasparente (ho usato una vecchia lastra radiografica) facendo poi con una punta calda dei piccoli fori su tutte le  linee guida e ho riportato sul listello questi punti.
Tagliato il profilo, lo spiano e dopo faccio i corti tagli verticali.



Sul solito pezzetto di plastica trasparente traccio e poi taglio la maschera delle rastremature.
Traccio l’asse centrale del listello dalla parte più stretta sopra e sotto e riporto le linee delle rastremature con la mascherina appena fatta facendo coincidere perfettamente l’asse di questa con quello sul legno.


Con il platorello inizio a fare le smussature degli spigoli vivi lasciando integra la parte della testa.


Continuo le smussature e le arrotondo sempre lasciando la testa più grande.
Le smussature del ventre sono meno accentuate che quelle dorsali. Di fatto il ventre rimane quasi piatto dando alla sezione verticale dell’artificiale un profilo quasi ovoidale a fondo semi-piatto. Rifinisco bene il tutto.


Questo passaggio può non essere necessario. Con la maschera di plastica riporto il disegno del muso e con un cutter intaglio lungo le linee (molta attenzione per non portarsi via un dito, usare le opportune protezioni).



 Faccio la sede per gli occhi con una punta da legno e rifinisco con carta vetrata fine. Segno la posizione della mortasa. Questo è il muso finito.


Divido i tre pezzi con un taglio preciso.


Faccio dei piccoli tagli con il seghetto (6 o 7) nello spazio disegnato per la mortasa e con il cutter, asporto questo materiale ricavando una sede come da foto.



Sempre con il seghetto creo il tenone che sarà alto quanto la mortasa appena fatta, largo circa 1 cm.  Con il cutter faccio delle incavature sulle pareti laterali della mortasa.


Stondo verticalmente il tenone e le altre superfici, le spiano e rifinisco con carta vetrata fine e una piccola lima.


Come vedete ora i tenoni sono troppo lontani dalla parete della mortasa e non ho spazio sufficiente per fare i fori come spiego dopo.


Dobbiamo fare delle piccole incavature semi circolari nella mortasa per alloggiare il tenone e le faremo con una piccola fresa a palla montata su minitrapano.


Queste incavature devono permettere al tenone di muoversi all’interno ma attenzione a non farle troppo profonde, possiamo sempre aggiustarle dopo quando faremo le prove di movimento. Se necessario le faremo anche sopra e sotto il tenone.


Foriamo i pezzi assemblati con una punta da 1,5 mm. Questo è un momento critico che potrebbe compromettere tutto il lavoro se i fori non fossero ben verticali e corrispondenti, quindi massima precisione. I fori devono avere intorno ad essi 5 mm di legno in tutti i punti.
Solo il foro sul tenone deve essere allargato con una punta da 2 mm in modo che il pernio da 1,5 mm sia perfettamente libero in esso. Fatti i fori, possiamo valutare il movimento dei pezzi e se il movimento non fosse completamente agile per il troppo attrito, interveniamo con il cutter o con la carta vetrata o la fresettina a palla dove i pezzi strusciano fra loro. I pezzi devono cadere liberamente a destra o a sinistra per semplice gravità quando giriamo sul fianco l’artificiale. Quando tutto funziona bene, mettiamo alcune gocce di cianoacrilato (occhio alle dita e non respirare i vapori)in tutti i fori e intorno ad essi  oltre che sulle pareti verticali del tenone e delle parti superiori e verticali delle mortase, questo indurirà il legno dandogli maggiore resistenza. Quando il cianoacrilato sarà ben asciutto ripassare le punte da 1,5 e 2 mm nei relativi fori che con la colla si sono leggermente ristretti. Attenzione a non allargarli o rifarli spostati il che è facile data la nuova durezza del legno.


Montiamo tutti gli anelli a vite e valutiamo quanto piombo è necessario al nostro pescetto perché assuma la posizione che noi vogliamo e se deve essere affondante o galleggiante, ricordiamoci di impermeabilizzare il legno prima di provare l’assetto in acqua.
Nella foto vediamo la disposizione dei piombi e degli anelli ventrali. Inseriamo provvisoriamente i piombi e verifichiamo nuovamente l’assetto e il movimento in acqua con le ancorette attaccate. Se tutto è secondo i nostri desideri, incolliamo gli anelli e stucchiamo i fori dei piombi e degli anelli a ricciolo.



 Questo è il “range” dei movimenti dei pezzi. Notare i fori dove è situato il “ricciolo” degli anellini ventrali già incollati. I perni saranno scorciati alla fine del lavoro di costruzione e saranno appena affondati nel legno.



Per ultimo verniciare i pezzi separatamente, proteggere con due mani di resina epossidica e assemblare scorciando i perni in modo che siano affogati nel legno per ½ mm.

Questo è il risultato del nostro lungo lavoro ma ne vale la pena.







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