domenica 30 dicembre 2012

Anello ventrale "Ricciolo", Curl Screw Eye Test

A volte può capitare di fare degli artificiali la cui altezza è ridotta anche a 1 cm o poco più e dobbiamo comunque applicare anche uno o più anelli ventrali e in alcuni casi non abbiamo spazio sufficiente, nemmeno in diagonale, per applicare lo/gli anelli a vite perché non avremmo garanzie di tenuta. In questo caso forse non rimane altro da fare che fare uno scasso ventrale e affogarci il filo con l’anello, tecnica ben rodata che ci garantisce la tenuta alla trazione lineare  in caso di rottura dell’artificiale. Ma se non vogliamo appesantire troppo l’artificiale con troppo metallo, tanta colla e stucco ho elaborato questa tecnica costruttiva che mi dà estreme garanzie di tenuta ad eccezione del caso che l’artificiale si spezzi in due, cosa che può accadere specie in artificiali di dimensioni piuttosto fini e lunghe.
Ho risolto con un metodo estremamente facile, rapido ma affidabile e dalla grande tenuta alla trazione.
Questo metodo l’ho chiamato “a ricciolo” e capirete perché.
Di seguito la foto illustra come procedere e le successive note integrano la foto.




Il foro di alloggiamento dell’anello è fatto in due tempi:
-    Primo, fare un foro da 2-2,5 mm che trapassa completamente il legno nel punto scelto.
-    Secondo, fare un foro da 5-6 mm nella parte superiore (dorso) profondo circa la metà dello spessore del legno esattamente sullo stesso asse del foro precedente.
Nella foto, nel legno inferiore, si vede bene come devono essere fatti i due fori.

1)    L’anello deve avere la parte attorcigliata (la vite) lunga come il foro più piccolo e un solo baffo più lungo 1,5 cm oltre il foro più grande. Questo dovrà essere inserito nel foro piccolo fino a battuta dell’anello avendo cura di riempire sia il foro che la vite di colla epossidica.



A questo punto appoggiamo l’artificiale alla morsa e serriamo l’anello nella giusta posizione verificando che il legno sia ben appoggiato, in questo modo il metallo non si muoverà con le manovre successive.

2)    Con una pinza a becchi tondi iniziamo ad arricciolare più volte il filo sporgente e i riccioli (ecco il nome) dovranno essere di diametro più piccolo del diametro del foro grande.
3)    Continuiamo ad arricciolare il filo inserendolo il più possibile verso il fondo nel foro grande, eventualmente ce lo premeremo contro con un tondino metallico di diametro adeguato al foro.
4)    Nel foro grande mettere la colla epossidica fino a coprire bene il filo arricciolato, la colla tende a calare e se è il caso aggiungerne un po’, l’importante è lasciare alcuni millimetri sopra senza colla.
5)    Quando la resina del foro sarà completamente secca occludere il foro con lo stucco che usiamo normalmente e quando anche questo sarà asciutto, levigare secondo la forma del dorso dell’artificiale.


PROVE DI CARICO CON 18 KG STATICI

Le prove di carico statiche le ho fatte 24 ore dopo l’incollaggio e stuccatura sospendendo all’anello 12 bottiglie di acqua da 1,5 l per un totale di 18 kg e 400 g. (confezionamento compreso).
La prima prova è quella di un pezzo di legno ayous alto 2 cm e spesso 1,5.
La seconda prova invece fatta con un tondino da 15mm di diametro sempre di ayous.
Il legno e l’anello con 18 kg agganciati non ha dato segni di cedimento come si vede nell’ultima foto. NE POSSO DEDURRE CHE POTREBBERO SOSTENERE UN PESO MOLTO MAGGIORE ma gli artificiali su cui li applico con questo metodo  non hanno come targhet i tonni o similari….




su tondino








  Spero che questo metodo sia utile anche a voi come lo è per me.

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